Quotidianamente la popolazione si trova esposta ad una grande varietà di campi elettromagnetici (CEM) di frequenza variabile. Oltre all’esposizione a sorgenti naturali come luce visibile ed ultravioletta, possiamo essere tutti esposti a CEM derivanti dal trasporto, distribuzione ed utilizzo dell’energia elettrica, dalla trasmissione dei ‘segnali’ radiotelevisivi e di telefonia mobile, dagli apparec- chi di diagnostica medica etc. Ciò che caratterizza le onde elettroma- gnetiche è la loro frequenza, che si misura in Hertz: al crescere della frequenza cresce anche l’energia trasportata. Lo spettro elettromagnetico (vedi figura 1) mostra una prima importante distinzione tra “radiazioni ionizzanti” (come i raggi X e gamma), che per la loro elevata energia hanno la proprietà di ionizzare molecole ed atomi, ossia di romperne i legami interni, e “radiazioni non ionizzanti” (indicate con l’acronimo N.I.R, da “Non Ionizing Radiation”), la cui energia è insufficiente per separare gli elettroni dalle orbite esterne degli atomi. Sempre in base alla frequenza, tra le radiazioni non ionizzanti distinguiamo, poi, in particolare:
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