Car-T, le armi del sistema immunitario

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Una immagine delle cellule dove è stato attivato il Car-T

Cart-T, armi del sistema immunitario. A spiegarlo è un articolo pubblicato sul sito dell’Ail nazionale (https://www.ail.it/patologie-e-terapie/terapie/car-t/le-terapie-car-t/come-funzionano) che abbiamo volentieri raccolto e pubblicato.

Il meccanismo d’azione delle CAR-T si basa su un concetto semplice e rivoluzionario al tempo stesso: combattere i tumori come se fossero un agente estraneo al corpo, una sorta di infezione, “armando” il sistema immunitario del paziente in modo da risvegliare la risposta immunitaria e attivarla per riconoscere le cellule maligne e ucciderle.

I linfociti T e la sorveglianza immunologica

linfociti T sono un particolare tipo di globuli bianchi responsabili della difesa dell’organismo dalle malattie. Riconoscono e sopprimono le cellule tumorali con la loro “sorveglianza immunologica”. Tuttavia, nei pazienti onco-ematologici i linfociti T non sono in grado di garantire una difesa immunitaria ottimale.

L’“evasione” delle cellule tumorali

Le cellule tumorali sviluppano strategie che permettono di non essere riconosciute dal sistema di sorveglianza. Lo fanno camuffandosi, apparendo cioè come cellule “sane”, nascondendo i recettori di superficie tipici del tumore.

L’attivazione del recettore CAR

Le CAR-T possono contrastare questa evasione, permettendo al sistema immunitario di individuare il tumore. I linfociti T prelevati dal paziente vengono manipolati in laboratorio per esprimere uno specifico recettore (CAR) per l’antigene di membrana. In questo modo, il linfocita T è in grado di riconoscere e aggredire le cellule tumorali esprimenti questo antigene, provocandone la morte.