Daniela – continua il filo della solidarietà

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Ciao a tutti! Sono Daniela, una volontaria Ail.

Senza alcuna presunzione di saper scrivere provo a raccontarvi come sono venuta a conoscenza dell’associazione e perché ho deciso di farne parte come volontaria. Nel 2006 mio marito si ammala e gli viene diagnosticato un “Linfoma non Hodgkin”. Sbigottiti e spaventatissimi, su consiglio del nostro medico curante, ci presentiamo al centro ematologico dell’Ospedale Bufalini di Cesena e veniamo accolti dal dott. Luciano Guardigni e dal suo staff. Qui, con parole “forbite e precise”, ci viene illustrato il percorso di cura da intraprendere. Parole chiare… sì, comprensibili… anche, …ma pesanti come montagne e dirompenti come uragani! Non sono stata capace di spiccicar parola e dire che sì, la lingua non mi manca! Ero lì, inebetita, totalmente spaventata e paralizzata da ciò che stava accadendo che riuscivo solo a pensare le cose più brutte. Nonostante la psicologa (intervenuta più per me che per mio marito!) cercasse di rassicurarmi invitandomi a considerare concretamente gli aspetti favorevoli…. nel turbinio di quei pensieri mi sono trovata chiusa in un muto silenzio, incapace di seguire la ragione. Neppure il dottore, che gentilmente ci invitava a porgli tutte le domande e i dubbi sulle terapie e sulla malattia, riusciva a richiamarmi al presente. Sergio (mio marito) l’aveva presa meno male di me, era lui che mi sosteneva e mi faceva coraggio.

E cominciò la cura.

Ora sono passati sei anni, mio marito sta facendo i controlli di routine e spero che tutto torni alla normalità. Come sono venuta a conoscenza dell’associazione è presto detto. Navigando su internet alla ricerca di notizie (magari rassicuranti) sulla patologia che ha colpito Sergio per documentarmi un po’ (e, chissà, sperando di trovare “la Soluzione”) sono venuta a conoscenza dell’Ail, del suo importante ruolo e del suo gruppo di volontari che si adoperano affinché gli ammalati abbiano informazioni, assistenza e per farli sentire meno soli di fronte al duro percorso della malattia. Sapevo esattamente quanto importante fosse tutto quello! E ho deciso. Ho deciso di farne parte, di poter essere utile a mia volta a coloro che lo sono per noi. Ho contattato l’associazione, ci siamo incontrati e ho dato la mia disponibilità di tempo, poco per la verità, (causa impegni di lavoro) ma è stato comunque molto apprezzato. Così ho cominciato il mio volontariato, consapevole e speranzosa che il mio piccolo aiuto possa servire, molto onorata di far parte di questo gruppo.

Sì… Sono Daniela, una volontaria Ail!